28 aprile 2020
DIRETTIVA UE 2017/1852: risoluzione delle controversie fiscali
E’ argomento di estrema attualità il recepimento della Direttiva (UE) 2017/1852 (cd. DRM) sui meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale nell’ambito del territorio Unione europea (si veda il “Sole 24 Ore” del 03 Aprile 2020).
Sostanzialmente, ciò è dovuto al fatto che nonostante il notevole ritardo nel recepimento della richiamata DRM da parte del legislatore domestico (si ricorda che la DRM è stata recepita, oltre il previsto termine del 30 giugno 2019, dall’art. 8 della cd. Legge di Delegazione Europea 2018 – in G.U. n.245 del 18-10-2019), in data 10 gennaio 2020 è stato approvato lo schema del Decreto Legislativo che dà attuazione operativa alla Direttiva de qua. (reperibile all’indirizzo: http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/html/2020/01/21/0206/comunic.htm#).
Giova ancora ricordare che lo scopo della DRM è quello di assicurare al mondo corporate (PMI e Large Corporation) di operare in un ambiente maggiormente stabile, favorendone l’internazionalizzazione e la competitività delle imprese, nonché la loro crescita economica.
La DRM troverà applicazione per qualsiasi reclamo U.E. presentato su questioni controverse riguardanti il reddito o il capitale percepito in un esercizio fiscale che ha inizio il 1° gennaio 2018 o in data successiva, ma gli Stati possono prevedere l’applicazione retroattiva della Direttiva ai reclami relativi ai periodi d’imposta ante 2018.
Da un punto di vista operativo e sostanziale la DRM amplia l’ambito di applicazione dell’art. 25 del modello OCSE e della Convenzione Arbitrale – Direttiva 90/436/CEE, in quanto il nuovo strumento è indirizzato a tutte le tipologie di contribuenti (inclusici i privati-contribuenti) e non è più limitato alla sola materia dei prezzi di trasferimento e di attribuzione degli utili alle stabili organizzazioni ma è, quindi, estesa agli ulteriori casi contemplati nelle Convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni (si veda il precedente post su questo blog del 30 aprile 2019).
Il richiamato Decreto Legislativo, come evidenziato dalla Relazione illustrativa di accompagnamento della Legge di Delegazione Europea 2018, e indicato nel Decreto stesso, avrà il compito di occuparsi:
- di adeguare le disposizioni sul processo tributario, con riguardo tra l’altro agli adempimenti attribuiti dalla Direttiva DRM ai tribunali nazionali;
- coordinare e raccordare le previsioni dei Decreti delegati per l’attuazione della Direttiva (UE) 2017/1852 con gli obblighi internazionali in materia fiscale, ivi inclusa la Convenzione relativa all’eliminazione delle doppie imposizioni in caso di rettifica degli utili di imprese associate;
- procedere alla modifica delle altre disposizioni nazionali al fine di dare attuazione a quanto stabilito dalla DRM, anche alla luce degli obblighi internazionali in materia fiscale;
- fissare criteri e modalità per disciplinare il rapporto tra il meccanismo di risoluzione delle controversie fiscali previsto dalla Direttiva DRM con eventuali procedimenti giurisdizionali nazionali, anche non riconducibili nell’ambito del processo tributario, al fine di dare attuazione alle disposizioni della DRM con particolare riferimento all’esercizio delle facoltà previste dall’articolo 16 della stessa.